Marco Messina

Marco Messina si è diplomato in flauto presso il Conservatorio di Musica di S.Pietro a Majella di Napoli, nel 1990, sotto la guida del Maestro Francesco Bianchi. Si è perfezionato poi con Marianne Eckstein e Mario Ancillotti.

La sua attività concertistica lo vede da sempre impegnato come solista ed in gruppi da camera e di ricerca di musica antica e musica etnica e popolare. Ha tenuto concerti in Italia, Russia, Austria, Germania, Spagna, Moldavia, Romania, Albania, Tunisia, Francia, Belgio, Grecia, Cile, Argentina, Messico.

La sua passione per la didattica musicale ed in particolar modo il suo interesse per l’educazione dei bambini in età precoce attraverso la musica, lo conducono nel 1996 alla scoperta del Metodo Suzuki. Attualmente Marco Messina è referente in Italia per il Flauto con metodologia Suzuki, tiene corsi di formazione per insegnanti CML (Children’s Music Laboratory) ed insegna flauto Suzuki e CML presso il Centro Suzuki di Casagiove in provincia di Caserta. Dal 2008 è Country Director per l’I.S.I. (Istituto Suzuki Italiano) presso l’E.S.A. (European Suzuki Association).



Il Metodo Suzuki


…che la musica possa rendere migliore l’uomo, gli dia la pace, la gioia di vivere. (S.Suzuki)

S. Suzuki


Il reale motivo della venuta in Occidente di SHINICHI SUZUKI, fondatore dell’omonimo metodo, era quello di comprendere il vero significato dell’Arte, risposta che sperava di trovare nell’Europa degli anni ’20 – ’30. A Berlino egli non solo studiò violino con Karl Klingher, allievo di Joachim ed affermato violinista e insegnante, ma divenne intimo amico di Albert Einstein e conobbe le nuove idee sull’educazione dei bambini che si stavano diffondendo grazie alla generazione di Maria Montessori e Jean Piaget.

La sintesi di questo “apprendimento”, avvenuto in un ricco e variegato panorama culturale, si riassunse alla fine nella sua frase: “L’arte non è qualcosa che sta sopra o sotto di me, l’arte è legata alla mia essenza più profonda”.

Questa profondità d’indagine, la ricchezza della cultura musicale europea e la messa a punto di nuovi e rivoluzionari metodi educativi in cui il bambino diventava soggetto, dunque, furono il fertile terreno da cui, grazie a quel lungimirante e intraprendente didatta che era Shinichi Suzuki, nacque il “Metodo Suzuki”. E’ un fatto che il repertorio appreso dagli studenti del metodo Suzuki, dai pezzi più semplici fino ai brani da concerto, si rifà interamente al patrimonio compositivo barocco o romantico dell’Europa, principalmente a quello della Germania, dell’Italia e della Francia. Nel suo libro Suzuki fa riferimento a Pablo Casals e ad altri artisti esecutori europei come modelli di studio per gli studenti, intendendo sottolineare l’importanza di una corretta imitazione del suono e di un buon dominio tecnico nel momento in cui si muovono i primi passi nell’esecuzione strumentale.

Suzuki aveva compreso che proprio “l’imitazione” è alla base del processo d’apprendimento umano nei primi stadi della vita e, attraverso il metodo che egli chiamò “della lingua madre”, dimostrò che si poteva insegnare ad un bambino così come gli si insegna a parlare.

Oggi il Metodo ed il processo di apprendimento è stato elaborato per tanti strumenti oltre il violino.

Il flauto “Suzuki” è presente e si diffonde in Italia anche grazie all’impegno ed all’entusiasmo di Marco Messina, flautista, referente per il flauto ed attualmente direttore artistico dell’Istituto Suzuki Italiano.